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IL MATRIMONIO IN CHIESA

Se la scelta si orienta verso il rito religioso, sarà bene mettersi in contatto con il parroco della propria chiesa o della chiesa prescelta almeno un anno prima della data stabilita, così da ottenere in tempo utile tutte le informazioni sull’iter e la documentazione necessaria. Una volta risolta la parte burocratica si potrà procedere all’organizzazione vera e propria della cerimonia.

LA FORMULA SI RINNOVA Non più ”prendo te in sposo o in sposa’, ma “accolgo te”. Questa è una delle novità introdotte dalla Conferenza Episcopale Italiana nel rito del matrimonio. Ma le modifiche non riguardano solo la traduzione dal testo originale latino, anche la liturgia assume nuove formule tenendo conto delle diverse situazioni degli sposi, a seconda che si svolga tra persone credenti praticanti, tra coloro che desiderano un matrimonio cristiano “pur non avendo maturato un chiaro orientamento cristiano e non vivendo una piena appartenenza alla Chiesa” o infine nel caso in cui una delle due parti non sia stata battezzata.

È MOLTO IMPORTANTE accertarsi sia della capienza della chiesa, per adeguare la lista degli invitati allo spazio effettivamente disponibile, sia di eventuali limitazioni riguardanti la realizzazione di foto durante la cerimonia.

PER QUANTO RIGUARDA l’addobbo floreale è preferibile che a occuparsene sia un professionista con cui scegliere la soluzione che crei un’atmosfera in sintonia con i desideri degli sposi e con la tradizione: le possibilità sono numerose, da studiare sulla base dell’architettura del luogo. Non dovranno comunque mancare un cesto sull’altare e una composizione più grande ai piedi, di fronte agli sposi, oltre ad alcune composizioni sulla balaustra che separa il celebrante dall’assemblea. Questa è la forma essenziale dell’addobbo floreale; molte altre soluzioni, ugualmente valide e ancora più creative, potranno essere concertate con l’esperto a cui è sempre consigliabile rivolgersi.

TERMINATA la celebrazione, alcune delle composizioni potranno essere portate al luogo del ricevimento, eccetto quelle offerte agli altari, incaricando qualcuno che lo faccia velocemente e con estrema discrezione.

L’ARRIVO degli invitati al luogo della cerimonia avverrà in maniera spontanea, ma per nessun motivo è ammesso un ritardo e soprattutto entrare in chiesa dopo la sposa a meno che si scelga l’ingresso in corteo. Alcuni degli invitati più giovani, intimi dello sposo, si incaricheranno di condurre le operazioni di parcheggio e si occuperanno di accompagnare gli invitati in chiesa, guidandoli ai posti prestabiliti.

LA TRADIZIONE vuole a sinistra della navata i parenti e gli amici della sposa, a destra quelli dello sposo. Il primo banco è riservato rispettivamente ai genitori e ai fratelli di lui e di lei, quindi seguono i parenti e infine gli amici.

LO SPOSO giungerà con un certo anticipo ed entrerà in chiesa qualche minuto prima dell’ora prevista, accompagnato dalla madre, alla quale offrirà il braccio destro. Con lui entreranno i testimoni: quelli di lei si disporranno alla sinistra dell’altare, quelli di lui alla destra. Infine la madre della sposa, accompagnata da un parente maschio, prenderà posto attendendo l’ingresso della figlia.

I TESTIMONI

Per la legge sono sufficienti due testimoni maggiorenni, uno per lui e uno per lei, ma la tradizione ne concede fino a quattro, ai quali si inviano la partecipazione e l’invito, come ad ogni altro invitato.

Questi i compiti dei testimoni:

  • Aiutare nei preparativi;
  • Conservare gli anelli fino al momento di consegnarli al sacerdote;
  • Firmare l’Atto di Matrimonio;
  • Consegnare l’offerta al sacerdote;
  • Scegliere un regalo importante.

PAGGETTI E DAMIGELLE resteranno sul sagrato ad attendere l’arrivo della sposa per accompagnarla all’interno. Pochi minuti di ritardo, concessi per essere sicura di giungere per ultima, ma senza mai superare i dieci minuti, e la sposa raggiungerà la chiesa.

SARÀ il padre, giunto in auto con la sposa sul sagrato, ad aiutarla a scendere e a renderle omaggio con il primo baciamano, gesto che tra poco le spetterà di diritto in quanto donna sposata.

PRENDERÀ FORMA un piccolo corteo: apriranno i paggetti, da quattro a otto – solo nei matrimoni più solenni spetta al primo di loro portare il cuscino di velluto con gli anelli – e a seguire la sposa con il padre che le porge il braccio sinistro, quindi le damigelle che si occuperanno del velo della sposa.

NELLE OCCASIONI più ufficiali si può formare un corteo nuziale per l’ingresso in chiesa. Lo sposo attenderà sul sagrato con i parenti più stretti delle due famiglie, portando con sé il bouquet. In questo caso, all’arrivo della sposa è il fidanzato ad accoglierla, a baciarle la mano e offrirle il bouquet. La sposa aprirà quindi il corteo, al braccio del padre, preceduta dai paggetti e seguita dalle damigelle; seguono lo sposo con la madre, il padre di lui con la madre di lei, i testimoni, i fratelli, gli zii e via via in ordine di parentela, tutti gli uomini a destra e tutte le donne a sinistra.

PER CREARE un’atmosfera suggestiva, sarebbe opportuno che ci fosse un sottofondo musicale già all’arrivo dei primi invitati. Sono quattro i momenti salienti del rito che la musica dovrebbe sottolineare: l’ingresso della sposa, l’offertorio, lo scambio degli anelli e il corteo in uscita. Saranno gli sposi a scegliere i brani, possibilmente brevi per non interrompere la celebrazione, d’accordo con gli strumentisti o i cantanti contattati.

GIUNTI ALL’ALTARE, il padre affiderà idealmente la figlia al futuro genero, stringendogli la mano, e prenderà posto nel primo banco a sinistra.

HA INIZIO la cerimonia vera e propria, che si svolge all’interno di una messa nuziale, con molti momenti ricchi di emozione per gli sposi e gli invitati. La recita della formula e alcuni altri momenti del rito saranno già stati “vissuti” dalla coppia durante le prove in chiesa.

IL RITO

Viene officiato, salvo casi particolari, all’interno della celebrazione della messa, con quattro momenti chiave:

  • Rinnovo delle promesse battesimali,
  • Liturgia del matrimonio,
  • Benedizione e consegna degli anelli,
  • Benedizione degli sposi.

AL MOMENTO dello scambio degli anelli, posato il bouquet sull’inginocchiatoio, sarà la sposa a porgere la mano per prima. Nel caso non ci fossero i paggetti nel corteo nuziale, le fedi saranno custodite dallo sposo che vi avrà fatto incidere i nomi e la data delle nozze.

SIA al momento dello scambio delle fedi che a quello del bacio, l’applauso degli invitati sarà assolutamente da evitare, per rispettare la sacralità dell’atto e del luogo.

DURANTE la firma dei registri da parte di sposi e testimoni, gli invitati potranno uscire dalla chiesa o formare il corteo nuziale d’uscita. Il neo – marito porgerà alla sposa il braccio destro per percorrere la navata. Il corteo seguirà lo stesso ordine dell’entrata, ma la madre di lei sarà accompagnata dal padre di lui.

QUANDO SPOSARSI

STAGIONE – I mesi tradizionalmente più richiesti sono quelli da maggio a settembre, ma non c’è nessun motivo che impedisca di sceglierne altri.

GIORNO – Si tende a scegliere il sabato per la comodità degli invitati che non dovranno assentarsi dal lavoro, ma se si prevede una cerimonia alla presenza di pochi intimi, si potrà optare per un giorno infrasettimanale.

ORA – Il galateo la scia la più completa libertà; la scelta dipende soprattutto dal tipo di festeggiamenti che si intende organizzare dopo la cerimonia:

9/10 – Seguirà un breakfast o un brunch; tutto dovrà essere finito prima dell’ora di pranzo.

11/12 – L’ora classica per i matrimoni cittadini, dopo la cerimonia si invitano i parenti a pranzo.

14/16 – Poco usuale, ma molto elegante; gli invitati verranno intrattenuti con un breve rinfresco

in piedi che terminerà verso le 19, oppure che sarà completato da una festa da ballo.

18.30/21 – Più frequente ovviamente d’estate e alle latitudini più calde; segue un cocktail, oppure una cena o un rinfresco, da terminare comunque entro la mezzanotte. La serata dei neo – sposi e degli amici può concludersi in discoteca, una volta preso commiato dai parenti.

I TESTIMONI

Rivestono un ruolo importante nella preparazione e nello svolgimento del matrimonio e si scelgono in base a considerazioni di tipo affettivo. Per la legge sono sufficienti due testimoni maggiorenni, uno per lui e uno per lei, ma la tradizione ne concede anche quattro. Occorrerà chiedere di persona a chi si è scelto se desidera ricoprire questo ruolo con almeno due mesi di anticipo e prepararsi a un eventuale, cortese rifiuto, proponendo ad altri la richiesta. Ai testimoni si invieranno a tempo debito la partecipazione e l’invito come a ogni altro invitato.

Questi i compiti dei testimoni:

Aiutare nei preparativi – Trattandosi di persone particolarmente care ai fidanzati saranno naturalmente interpellate durante l’organizzazione della cerimonia. La testimone della sposa, ad esempio, può partecipare alla scelta dell’abito di nozze e dell’acconciatura.

Conservare gli anelli – Se lo sposo teme di poter dimenticare o smarrire gli anelli, potrà affidarli al suo testimone che ne sarà responsabile fino al momento di consegnarli.

Firmare l’Atto di Matrimonio – È questo il gesto che rende ufficiale il ruolo dei testimoni: la loro firma sul libro, da apporre insieme agli sposi alla fine della cerimonia religiosa, garantisce la legalità del matrimonio.

Consegnare l’offerta al sacerdote – È il testimone dello sposo che si occupa di consegnare al termine del rito al celebrante o al personale addetto la busta contenente un’equa offerta per le opere della chiesa.

Scegliere un regalo importante – La tradizione vuole che i testimoni donino agli sposi qualcosa di speciale. Da parte loro gli sposi ricambieranno tutte le attenzioni con una bomboniera più preziosa.

MATRIMONIO CIVILE

Scegliere di sposarsi in municipio può significare un carico minore di tradizioni e regole da rispettare, ma il galateo prevede comunque qualche accorgimento da rispettare.

CHE DIPENDA da questioni etiche o religiose, il matrimonio civile oggi è un’opzione abbastanza diffusa, anche perché rappresenta la sola scelta possibile per i divorziati che non abbiano ottenuto l’annullamento dal Tribunale della Rota e si vedono quindi preclusa la possibilità di un secondo matrimonio in chiesa.

PER ESSERE CERTI di poter scegliere la data e soprattutto l’ora preferita, è consigliabile mettersi in lista per tempo, ricordandosi di chiedere la capienza della sala per poter procedere agli inviti che saranno realizzati nella forma tradizionale delle partecipazioni.

LA TRADIZIONE suggerisce per la sposa tailleur in tinte pastello e un piccolo cappello o un’acconciatura raccolta, ma nulla le vieta di optare per un candido e vaporoso abito tradizionale; unica avvertenza è quella di evitare il velo. Anche lo sposo e gli invitati dovranno adeguarsi al tono della cerimonia, che dipende in gran parte dall’abito scelto dalla sposa, visto che la cornice, il salone comunale adibito ai matrimoni, è, tranne in rari casi, piuttosto neutra.

PER DARE un tocco personale alla celebrazione, che viene officiata dal sindaco o da un assessore, si provvederà a un addobbo floreale su misura per la sala: un mazzo basso o una ghirlanda davanti al tavolo di fronte al quale siederanno gli sposi, due composizioni più alte sui lati del tavolo e all’ingresso, piccoli mazzetti sulle sedie per gli invitati che le signore presenti terranno come ricordo.

L’ORGANIZZAZIONE dell’addobbo dovrà essere perfetta, perché, data l’esiguità del tempo tra una celebrazione e l’altra, non si potrà dedicare a questa operazione più di qualche minuto.

L’ENTRATA in municipio deve avvenire in perfetto orario, non è ammesso in questo caso il minimo ritardo; la sposa sarà accompagnata dal padre che le darà il braccio sinistro, preceduti eventualmente da paggetti e damigelle e seguiti dal corteo degli invitati, che seppure non codificato rigidamente come in caso di matrimonio religioso, dovrà comunque essere il più ordinato e solenne possibile.

LO SPOSO attende insieme ai testimoni presso il tavolo dell’officiante; la disposizione della coppia e degli invitati segue la regola classica: a destra lo sposo e alle sue spalle i genitori, i parenti e quindi gli amici; a sinistra la sposa con il suo seguito.

LA CERIMONIA

Il rito civile è molto breve, non più di 15-20 minuti, e prevede:

  • La lettura degli articoli del codice civile da parte dell’ufficiale di stato civile.
  • La classica domanda di rito (“vuoi tu …”), seguita dalla risposta degli sposi.
  • Il tradizionale scambio degli anelli.
  • La firma dei registri da parte sia degli sposi che dei testimoni.
  • Un breve discorso augurale da parte dell’officiante.

UNA VOLTA compiuto il rito si lascerà la sala ordinatamente, rimandando le manifestazioni di gioia all’esterno del palazzo comunale, dove è concesso il tradizionale lancio del riso e naturalmente l’immancabile foto di gruppo.

(Tratto da Vogue Sposa)

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